
Situato nel ventre di Napoli, a pochi passi dalla centrale Via Toledo, il Teatro Nuovo s’erge come una sorta di “avamposto” culturale che sfida le contraddizioni di una città sospesa tra antiche e nuove vocazioni.
Fu costruito nel 1723 su progetto dell’architetto e scenografo Domenico Antonio Vaccaro per conto degli impresari teatrali Giacinto (o Giacomo) De Laurentiis e Angelo Carasale.
Il Vaccaro progettò un teatro in una locazione dalle ridottissime dimensioni, riuscendo a strutturarlo senza difetti e implementandovi un’alta capacità: mille posti.
Il Teatro Nuovo presentava la classica forma a ferro di cavallo, suddiviso in cinque livelli, ognuno diviso tredici palchi.
Nel settembre del 1723 avviene la prima assoluta di La Locinna di Antonio Orefice. Divenne subito il tempio dell’opera buffa e accolse i successi di Domenico Cimarosa, Niccolò Piccinni e Paisiello, la cui opera Il Socrate immaginario fu inscenata proprio in questo teatro nel 1775.
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